Affidamento figli e divorzio: firmata la convenzione Ue 

da Il Sole 24 ore del 29.5.98

(DAL NOSTRO INVIATO)
BRUXELLES — Finisce in Europa la Babele delle sentenze riguardanti il diritto di famiglia. I ministri della Giustizia europei hanno firmato ieri una convenzione che prevede il riconoscimento tra i Paesi europei delle sentenze riguardanti le procedure di divorzio, separazione o affidamento dei figli.
Dopo tre anni di dibattiti, sfociati in un accordo globale a dicembre, i rappresentanti dei Quindici hanno sottoscritto la “Convenzione di Bruxelles II” che disciplina competenza, riconoscimento ed esecuzione delle sentenze in materia matrimoniale. «La nuova convenzione — ha spiegato il ministro della Giustizia, Giovanni Maria Flick — estende al diritto di famiglia, l’accordo che già esiste dal ’68 tra i Paesi europei con la “Convenzione di Bruxelles I” in materia di diritto civile e commerciale.  Ora per il cittadino europeo ci saranno maggiori possibilità di riconoscimento dei propri diritti in materia di esecuzione delle sentenze».
L’accordo dovrebbe, in particolare, porre fine ai conflitti di competenze tra diversi tribunali di due diversi Stati europei nei casi in cui i coniugi non abbiano la stessa nazionalità o risiedano in due Paesi differenti. Ed evitare anche i conflitti transnazionali di giurisdizione sulle sentenze di affidamento dei figli. La Convenzione non riguarderà invece i diritti delle coppie omosessuali, dal momento che si tratta di legami disciplinati ancora in modo molto diverso nei Paesi europei.  In base alla convenzione, le domande di divorzio potranno essere presentate nella giurisdizione abituale di uno dei coniugi o, nel caso di una coppia che vive all’estero ma ha la stessa nazionalità, nel Paese d’origine. Nel caso di due domande di divorzio presentate in due Paesi diversi, avrà in linea di massima la precedenza il tribunale nel quale è stata presentata per prima la richiesta.
Per quanto riguarda l’affidamento dei figli, sarà competente il giudice dello Stato dove è stata presentata la domanda di divorzio, se è anche il primo Paese di residenza del figlio. Quel tribunale potrà essere competente, anche se il figlio risiede altrove, a patto che vi risieda un genitore e che si agisca nell’interesse superiore del ragazzo. La Convenzione entrerà formalmente in vigore 90 giorni dopo la notifica da parte dell’ultimo Paese dell’avvenuta ratifica.
«Si tratta di un passo di grande importanza per l’Europa», ha commentato il ministro britannico Jack Straw, presidente di turno del Consiglio Ue Giustizia e Affari interni, al termine della cerimonia della firma della Convenzione.
Enrico Brivio