Emendamento alla Camera con il Governo contro
Affitti,
niente tasse per chi non incassa
da Il Sole 24 ore del 29.5.98
ROMA — Le imposte sui redditi derivanti dai contratti di locazione dovranno
essere pagate dal proprietario soltanto se il canone è stato effettivamente
percepito.
La novità è contenuta nella proposta di riforma degli
affitti che è stata adottata dalla commissione Ambiente della Camera
in sede referente. Il testo unificato che porta il nome del relatore, Alfredo
Zagatti (Ds), è attualmente all’attenzione delle altre commissioni
e dovrebbe andare in aula a metà giugno, ma non si esclude l’ipotesi
dell’esame in sede legislativa o redigente per accelerare i tempi di approvazione
del provvedimento. La riforma, che prevede un doppio canale per il mercato
degli affitti — il primo affidato alla libera contrattazione tra proprietari
e inquilini e il secondo con contratti-tipo fissati da intese tra le rispettive
associazioni — dovrà essere approvata entro il 31 ottobre, quando
scadrà la proroga delle commissioni prefettizie per la graduazione
degli sfratti.
L’emendamento per cui il proprietario non è tenuto al pagamento
delle imposte sul reddito da locazione, nel caso di morosità dell’inquilino,
è stato presentato da Roberto Radice (Fi) e votato da maggioranza
e opposizione. Il Governo, per voce del sottosegretario alle Finanze, Fausto
Vigevani, ha espresso parere negativo per problemi di copertura della norma.
Le Finanze si richiamano al comma 1 dell’articolo 23 del Testo unico delle
imposte sui redditi, per cui «i redditi fondiari concorrono, indipendentemente
dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono
gli immobili». Per Zagatti «non esistono difficoltà
insormontabili con il Governo» e «la questione della copertura
sarà valutata alla luce dei pareri delle commissioni Bilancio e
Finanze».
Il testo Zagatti consente ai Comuni di utilizzare la leva dell’Ici
per incentivare gli affitti: è previsto l’incremento fino a un punto
dell’aliquota massima per le case sfitte (che passerebbe così dal
7 all’8 per mille). Contemporaneamente è prevista la possibilità
di far diminuire l’aliquota minima (attualmente fissata al 4 per mille)
per i proprietari che affittano l’immobile secondo i contratti tipo. Un
emendamento di Forza Italia che metteva in relazione il canone alle variazioni
dell’Ici è stato ritirato, ma il problema sarà affrontato
nel successivo iter del provvedimento. Sul versante delle agevolazioni,
per i proprietari nei Comuni ad alta densità abitativa che aderiranno
ai contratti-tipo, è confermata un’ulteriore detrazione fiscale
del 30 per cento. Un fondo di 1.800 miliardi (per il triennio 1999, 2000
e 2001) verrà impiegato per gli inquilini lavoratori dipendenti,
pensionati e disoccupati. Sempre per gli inquilini meno abbienti, a partire
dal 2001, verrà costituito un fondo ad hoc per concedere detrazioni
fiscali, la cui entità ancora non è stata fissata.
L’ultima versione del testo Zagatti esclude dall’ambito di applicazione
della riforma gli immobili vincolati, considerati di interesse storico-artistico
dalla legge Bottai. Sono esclusi dalla normativa anche i contratti d’affitto
stipulati dai Comuni come conduttori, per esigenze abitative transitorie.
Questi contratti vengono sottoposti alle disposizioni del Codice civile,
ma sono previste ugualmente agevolazioni fiscali per i proprietari. Inoltre,
sono stati introdotti i contratti-tipo per soddisfare le esigenze abitative
degli studenti universitari.
Giorgio Pogliotti
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