Da oggi il giudice unico. Numerose novità procedurali e logistiche

da La Sicilia del 2.6.99

Ed ecco che oggi si inizia una nuova era della giustizia italiana. Via i pretori, via le procure circondariali, sarà soltanto il tribunale il giudice unico di primo grado. Il tribunale, quindi, non sarà più giudice d'appello, come avveniva prima, quando doveva riesaminare le sentenze dei pretori. Giudice di secondo grado sarà, naturalmente, la Corte d'appello. Forse, per chi non è addetto ai lavori, è bene chiarire che non bisogna confondere tra giudice unico e giudice monocratico. Il tribunale ora è giudice unico perchè non esiste più il pretore che aveva competenze diverse rispetto al tribunale (cause di valore inferiore nel civile e processi per reati di minore importanza nel penale). Purtuttavia, con la riforma che proprio oggi entra in vigore, con una dilazione di altri sei mesi per quanto riguarda il penale, il tribunale, per determinate materie, funzionerà anche come giudice monocratico. Sarà, infatti, in questi casi, un solo giudice e non un collegio di giudici a occuparsi delle cause e dei processi. A questo punto sembra ormai inutile continuare negli atteggiamenti ostili alla riforma che, indubbiamente, stravolge un po' tutto il sistema e creerà conseguentemente notevoli difficoltà agli operatori del diritto. E' bene rimboccarsi le maniche e affrontare la realtà di una situazione che il legislatore ha voluto e che lo Stato per primo non riesce a affrontare come si deve. Sono rimasti inascoltati, infatti, i suggerimenti dell'Associazione nazionale magistrati, la quale ha cercato di far capire come, al momento, sul piano pratico e operativo, non si fosse pronti all'attuazione della riforma. Sono rimaste inascoltate le istanze dell'Avvocatura italiana che ha messo in guardia dai pericoli derivanti dall'impossibilità di lavorare correttamente. Il Governo è stato irremovibile sulla propria decisione di partire, comunque, con la riforma, concedendo soltanto per gli affari penali il beneficio di un rinvio di sei mesi. I problemi, infatti, in tale settore sono oltremodo grossi, difettando, fra l'altro, anche gli aggiornamenti di talune norme processuali necessarie. Da oggi, quindi, abbiamo il giudice unico. Il presidente del tribunale di Catania, con tutti i suoi collaboratori, è stato costretto a un «tour de force» per mettere a punto una lunghissima circolare esplicativa delle novità logistiche e procedurali, degli incarichi affidati ai vari giudici che fino a ieri svolgevano le funzioni di pretori, dello svolgimento delle udienze. Fortunatamente è alle porte il periodo feriale che consentirà con maggiore tranquillità i traslochi, i cambiamenti di sedi, il trasferimento dei fascicoli. Il Consiglio dell'Ordine forense catanese, ieri sera, nel corso di una lunga seduta, ha messo a punto tutte le indicazioni e i chiarimenti necessari agli avvocati per districarsi in questi momenti tra le regole del nuovo sistema. Ci sono, però, moltissime preoccupazioni, comuni, naturalmente, agli Ordini forensi di tutt'Italia, sulla effettiva operatività particolarmente delle sedi distaccate del tribunale. Dai comuni del Catanese dove operano le sezioni distaccate del tribunale, infatti, non sono giunte notizie precise sulla loro operatività e sulla possibilità di rispettare le date delle udienze già fissate. E tutto ciò non è cosa di poco conto. Fra qualche giorno, ovviamente, sarà possibile rendersi conto dei problemi relativi alla pratica attuazione delle nuove norme. E si dovrà cominciare a discutere degli aggiustamenti. Senza parlare di quel che avverrà nel gennaio del prossimo anno, allorchè si dovrà partire con la riforma anche nel settore penale. Un settore delicatissimo, nel quale bisogna intervenire, per integrare e favorire la riforma, anche sul piano della depenalizzazione di un gran numero di reati minori, nonchè sulla definizione delle competenze penali del giudice di pace. Interventi legislativi, questi, che allevierebbero, indubbiamente, il lavoro del giudice unico. 

Giovanni Citelli