Costituente, alternativa con tempi lunghi 

da Il Sole 24 ore del 2.6.98

ROMA — La Bicamerale non è ancora defunta ma già si guarda alle possibili alternative per non sbattere definitivamente la porta in faccia alle riforme costituzionali. E mentre l’Ulivo immagina di seguire la strada della revisione costituzionale tracciata dall’articolo 138 della Costituzione, magari limitatamente ad alcuni aspetti della riforma tracciata dalla Bicamerale (federalismo e forma di governo, in particolare), il Polo e la Lega rilanciano l’idea dell’Assemblea costituente, eletta col sistema proporzionale direttamente dai cittadini.  Strade molto diverse, che hanno in comune la lunghezza dei tempi necessari per arrivare al traguardo. Tanto più lunghi nel caso della Costituente. Vediamo perché.
Per essere istituita, c’è bisogno di un’apposita legge costituzionale approvata due volte da ciascuna Camera, a distanza non inferiore di tre mesi, e con la maggioranza assoluta dei componenti nella seconda votazione, seguita da un referendum popolare qualora, entro tre mesi dalla pubblicazione, lo chiedano un quinto dei membri di una Camera o 500mila elettori o 5 Consigli regionali. La procedura è quella prevista dall’articolo 138 della Costituzione, che esclude il referendum soltanto se nella seconda votazione ciascuna Camera ha approvato la legge a maggioranza dei due terzi. 
Poiché non tutte le forze politiche concordano sulla Costituente è prevedibile un iter parlamentare né facile né breve. Tra l’altro, la legge istitutiva dovrebbe contenere i principi in base ai quali far scegliere ai cittadini i componenti dell’Assemblea Costituente, princìpi da attuare poi con una legge ordinaria, che richiederebbe altro tempo ancora. Paolo Armaroli, costituzionalista e deputato di An, prevede che solo per l’insediamento passerebbe almeno un anno. Una volta insediata, la Costituente dovrebbe cominciare a lavorare. Difficile dire per quanto tempo. La durata dei lavori, l’oggetto della riforma e le procedure per la sua approvazione dovrebbero essere definiti sempre dalla legge istitutiva, spiega Massimo Villone, costituzionalista e senatore dei Ds, secondo cui non si può escludere né un termine massimo per la conclusione dei lavori della Costituente né che il suo “prodotto” debba poi passare all’approvazione del Parlamento e persino al voto popolare. In ogni caso i tempi sarebbero lunghi, se non lunghissimi. Almeno tre anni, prevede Armaroli. Ma per Villone è una previsione persino ottimistica.  D.St.