Giusto processo, scontro Ds-Polo

da Il Messaggero del 2.7.99

di MARIO COFFARO
ROMA - Sulla giustizia è ormai scontro aperto tra maggioranza e opposizione. Alla Camera slitta la riforma costituzionale del giusto processo il cui esame era ripreso in comitato ristretto. E al Senato, dov’è mancato 4 volte il numero legale, è stata di nuovo rinviata la legge sull’incompatibilità tra gip e gup, cioè tra il giudice delle indagini e quello che decide il rinvio a processo. Se ne riparlerà sia alla Camera che al Senato martedì prossimo. Quando, però, sono programmate le comunicazioni del presidente del Consiglio Massimo D’Alema. Per cui è probabile un nuovo rinvio. E l’incompatibilità gip-gup rischia di slittare al 2 gennaio del 2000. 
Ieri sera dopo una concitata giornata di confronto e scontri in Parlamento, Silvio Berlusconi è intervenuto personalmente per accusare i Ds di aver compiuto «l’ennesimo voltafaccia rinnegando il voto già espresso sull'incompatibilità Gip-Gup». Il leader del Polo sottolinea l'intento «persecutorio» contro Previti della vicenda e la «ferita profonda al processo delle riforme» inferta con questo comportamento. Secondo Berlusconi i Ds «non sono stati neppure in grado di assicurare il numero legale in Senato per imporre una norma di cui molti di loro avevano già riconosciuto la manifesta incostituzionalità». Per questo Berlusconi ritiene «doveroso» chiedere a Previti «di ritornare ad impegnarsi pienamente nell'attività politica rientrando nel comitato di presidenza di Forza Italia». 
Il dialogo faticoso sulle riforme sembra in pezzi. È questa l’opinione del responsabile giustizia di Forza Italia Marcello Pera: «I continui cambiamenti di opinione dei diessini distruggono il dialogo». Alla Camera cambia la norma sui pentiti nella riforma del giusto processo: il testo presentato dal relatore Antonio Soda (Ds) modifica quello approvato al Senato e propone una formulazione che per il Polo è meno «garantista». Al Senato cambia il testo dell’incompatibilità gip-gup che non vale più per i processi in corso e viene ristretta anche a regime. Il relatore Guido Calvi (Ds) dice: «Io non voglio essere nè contro nè a favore di qualcuno, la legge vale per tutti. Ne riparleremo martedì». 
Sui pentiti il testo del Senato prevedeva che «la colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all'interrogatorio da parte dell'imputato o del suo difensore». Nel testo Soda, invece, si dice che questo tipo di dichiarazioni «non costituiscono prova». Tipico è il caso del pentito che accusa davanti al pm e poi rifiuta di confermare davanti al giudice e alla persona da lui accusata. Il testo Soda prevede alcune aggiunte rispetto al testo del Senato riprese dal testo della Bicamerale approvato anche dal Polo. 
Ma Pera accusa: «Soda ha gettato l'esca sperando che gli avvocati in sciopero per il rinvio del giusto processo abbocchino come lucci. Così, Soda pretende l'oralità, la concentrazione e l'immediatezza, esattamente quei principi a cui i Ds si erano opposti al Senato. Ma Soda - prosegue Pera - l'ha fatta troppo grossa e sporca per riuscire a nasconderla. Mentre trasforma in prova le dichiarazioni di un pentito ripetute nel processo, considera le dichiarazioni non ripetute come indizi, in modo che più dichiarazioni facciano una prova. Esattamente ciò che occorre per condannare Andreotti, Contrada e tutti i politici. Alla faccia del contraddittorio e della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha già condannato l'Italia su questo punto». 
Replica Antonio Soda che respinge al mittente l'accusa: «La richiesta di rinvio è di Forza Italia. La riforma del giusto processo si può approvare in tempo». L’appello di Ciampi? «L'abbiamo già accolto da tempo. Ora stiamo lavorando per completare il testo del Senato perchè siamo convinti che i principi del giusto processo devono essere affermati in Costituzione, come garanzia delle libertà e dei diritti dei cittadini». A difesa di Soda interviene il responsabile giustizia dei Ds Carlo Leoni: «Gli attacchi del Polo sono assurdi e totalmente pretestuosi».