| I
piccoli crimini fanno paura
da La Repubblica del 30.6.99
di MICHELA GIUFFRIDA
CATANIA - C'è chi ha deciso di non uscire più di casa
la sera, chi ha blindato l'appartamento, chi non si fida degli sconosciuti,
e perfino chi è pronto a "farsi giustizia da sé". Comunque
sia gli italiani temono più il ladro che il mafioso.
È la microcriminalità, ritenuta una delle emergenze maggiori
del Paese, ad incutere paura più che Cosa Nostra. Meno spettacolare
della mafia ma a volte più subdola, la delinquenza comune rappresenta
il principale motivo del crescente senso di insicurezza dei cittadini che
chiedono con insistenza risposte alle forze dell'ordine e alle istituzioni
per una maggiore vivibilità del territorio. Parola del Censis, che
ha realizzato lo studio promosso dall' Anci, l'associazione dei Comuni
italiani. Il rapporto è stato presentato ieri a Catania durante
un vertice su sicurezza e legalità presieduto dal ministro dell'Interno
Rosa Russo Jervolino che ha ammesso: "Sì, non bastano ancora l'
impegno enorme e gli sforzi considerevoli messi in atto dalle forze dell'ordine
contro la criminalità. Servono anche strumenti economici adeguati:
ci aspettiamo, nel documento di programmazione finanziaria del governo,
una previsione di spesa e di investimenti specifici assolutamente necessari".
Dal rapporto Censis emerge prima di tutto il senso di insicurezza e
di forte allarme sociale dei cittadini che si sentono maggiormente minacciati
dalla delinquenza, che colpisce chiunque indistintamente, che dalla mafia,
ritenuta selettiva nelle scelte delle vittime e operante solo in certi
ambienti. Così i dati, dell'istituto di ricerca, provano come l'
attacco quotidiano sferrato da rapinatori, scippatori, ladri d'auto, abbia
ormai sostanzialmente modificato, a volte con modalità preoccupanti,
anche le abitudini ai comportamenti degli italiani.
Circa un quarto degli abitanti del Bel Paese giudica infatti, secondo
il Censis, poco tranquilli i luoghi in cui svolge la propria attività
quotidiana. Sono altrettanti quelli che ritengono di sentirsi poco o per
niente sicuri nella zona di residenza, mentre ben il 66% è certo
che i reati dell'ultimo anno siano sensibilmente aumentati. Così
si scopre che sono moltissimi quelli che, come in una sorta di stato di
guerra, hanno adottato comportamenti di prevenzione e misure di sicurezza
per convivere con la microcriminalità. Una sorta di decalogo della
sicurezza che però finisce col deteriorare i rapporti interpersonali
e la normale vita di relazione. Più del 70% della popolazione, secondo
l'istituto di ricerca, è infatti guardingo nei confronti di sconosciuti.
Quasi altrettanti sono quelli che ritengono saggio evitare di uscire da
soli di notte.
Per difendersi dai furti d'appartamento, aumentati di quasi il 20%
rispetto a sette anni fa, quasi la metà degli italiani ha deciso
di installare una porta blindata in appartamento, mentre sono ancora pochi,
il 20,5%, quelli che hanno un sistema d'allarme in casa o una polizza assicurativa.
Percentuali basse, queste ultime, giustificate però, dalla spesa
che rende queste scelte appannaggio delle classi più abbienti.
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