Csm, prove di intesa tra Lega e Ds 

da La Repubblica del 30.7.98

ROMA - Ancora una fumata nera per l’elezione del decimo membro laico del Consiglio superiore della magistratura. Il candidato dell’Udr, Giuseppe Riccio, ha preso 404 voti.
Quello leghista, Giancarlo Tovaglieri, 221. Nessuno ha raggiunto quindi il quorum richiesto di 414 voti. Il Parlamento in seduta comune tornerà a riunirsi questa mattina alle 11,30. 
Gli altri nove seggi sono già stati assegnati la scorsa settimana. Per l’ultimo vacante, è in atto il duello fra leghisti e cossighiani. Alla vigilia del voto, Ricci sembrava avere buone possibilità di farcela, grazie all’appoggio annunciato da parte del Polo, dopo un intervento diretto di Cossiga su Silvio Berlusconi, e una lettera del capogruppo forzista Pisanu a tutti i parlamentari di votare per lui. All’ultimo momento, però, i Ds hanno stretto un’intesa d’emergenza con la Lega, per sbarrare la strada al candidato dell’Udr.  Ma per poter dare i voti dei ds al candidato leghista, Massimo D’Alema ha chiesto direttamente a Umberto Bossi che il Carroccio cambiasse uomo: non più il “Procuratore generale della Padania”, Matteo Brigandì, ma l’ avvocato Tovaglieri, già consigliere comunale a Busto Arsizio. La Lega ha dato ascolto ai suggerimenti diessini, e da Botteghe Oscure è partita una nota in cui si dava indicazione a tutti i deputati e senatori di votare per Tovaglieri. “Ma non tutti obbediscono passivamente”, fa notare Antonio Soda, “anche fra di noi c’è chi non rinuncia a ragionare con la propria testa”. Nonostante i numerosi scettici, però, il leghista ha preso ben più degli 84 voti lumbard, fra deputati e senatori.
Al candidato dell’Udr sono venuti a mancare, alla fine, anche alcuni dei voti di An, dopo che in mattinata le numerose assenze fra i cossighiani hanno contribuito alla bocciatura del disegno di legge costituzionale sul voto degli italiani all’estero, provocando le ire dei finiani.