Varate nuove norme sul dopo-divorzio e contro lo sfruttamento sessuale

da L'Unione Sarda del 30.7.98

Roma. Il Parlamento in difesa dei bambini. per strapparli alle grinfie dei pedofili, ma anche ai litigi dei genitori in via di divorzio.
La Camera ha varato ieri due provvedimenti di grande rilievo. La commissione Giustizia ha approvato in sede legislativa la legge contro lo sfruttamento sessuale dei minori. Il ddl passa oggi alla commissione Infanzia del Senato che si ripromette di licenziarlo entro la settimana. Inoltre il Comitato ristretto della Commissione Giustizia ha approvato la bozza di modifica della normativa
sul divorzio. Il principio cardine è che i figli sono e restano di due genitori. Scompare l’affidamento, l’educazione di un bambino non sarà una prerogativa esclusiva di un solo genitore bensì di entrambi. Ma procediamo con ordine. 
La battaglia contro lo sfruttamento sessuale dei minori si svolgerà anche su Internet. Il ddl approvato ieri definisce reato anche la consultazione di siti pornografici con minori, oltre che l’induzione alla prostituzione, la produzione e il commercio di materiale pornografico e il turismo sessuale. Il provvedimento ha avuto il consenso unanime di tutte le forze politiche. La commissione Giustizia ha introdotto infatti poche modifiche in questa terza lettura, mantenendo fermo l’obiettivo di una legge «rigorosa - ha detto la relatrice Anna Serafini (Ds) - ma non giustizialista». La correzione più significativa (che ha ripristinato il testo originario di Montecitorio) è la possibilità di punire chi compra e detiene materiale pornografico relativo a minori con una multa da 3 ai 13 milioni, in alternativa al carcere (fino a 3 anni). Nel testo del Senato invece pena detentiva e sanzione pecuniaria erano abbinate.
Questi i contenuti del ddl. 
NORME DI CONTRASTO. Poteri speciali a magistrati e polizia, a partire dalla intercettazioni telefoniche e alla creazione di «siti trappola» su Internet. Mantenute anche le norme che consentono di ascoltare i minori proteggendoli (ad esempio l’uso del vetro-specchio), tranne l’utilizzo delle videoconferenze. 
PROSTITUZIONE. Chi induce alla prostituzione un minore di 18 anni o la favorisce o sfrutta, sarà punito con un minimo di 6 anni di carcere (fino a un massimo di 12 anni) e con una multa da 30 a 300 milioni. Chi compie atti sessuali dietro pagamento con minori tra i 14 e i 16 anni è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e da una sanzione da 3 a 10 milioni. 
PORNOGRAFIA. Chi sfrutta minori di 18 anni per esibizioni o produzione di materiale pornografico sarà punito con la detenzione da 6 a 12 anni e con una multa da 50 a 500 milioni. Chi divulga, publicizza, o distribuisce, anche per via telematica, immagini porno rischia il carcere da 1 a 5 anni e una multa da 5 a 100 milioni. 
TURISMO SESSUALE. L’organizzazione o la propaganda di viaggi «a scopo sessuale» a danni di minori comporta da 6 a 12 anni di carcere e una multa da 30 a 300 milioni.