Il Guardasigilli Diliberto ha già una volta negato il concerto nonostante l’indicazione unanime del Consiglio Superiore della Magistratura 

da Il Mattino del 30.10.99

Percorso decisamente accidentato quello che porta alla nomina del nuovo presidente del Tribunale di Avellino. La quinta Commissione Incarichi Direttivi del Consiglio Superiore della Magistratura si è divisa sulla riproposizione del nome di Giuseppe Tecce. Un segnale che potrebbe preludere a una diversa valutazione della scelta quando si tratterà di affrontare la questione all’interno del plenum. La Commissione non si è espressa più all’unanimità, come aveva fatto in precedenza e come avevamo riferito, ma a maggioranza ha votato sul magistrato irpino. Emerge una spaccatura profonda, stavolta, che indica la mancata convergenza comune sul nominativo riproposto all’attenzione della Commissione dopo la negazione del concerto da parte del Ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto. Allora fu una decisione clamorosa. La notizia della votazione a maggioranza filtra tra le maglie d’un lavoro delicato e difficile effettuato dalla Commissione che ha dovuto valutare tutte le tappe e gli atti riguardanti il candidato alla presidenza del tribunale irpino. Sulla vicenda, come si ricorderà, non erano mancate le interrogazioni parlamentari. Una era stata presentata anche dall’onorevole Ernesto Caccavale, nel luglio del 1998. al Parlamento Europeo. 
E’ solo il primo passaggio questo del voto da parte dei sei membri della Commissione Incarichi Direttivi del Csm verso la nomina del nuovo presidente del Tribunale che andrà a sostituire Giovanni Caputo andato in pensione e ora divenuto assessore della giunta-Di Nunno. 
Non si può prevedere cosa accadrà nel plenum del Csm che dovrà poi votare - come ultimo atto prima della ufficializzazione - sul nominativo di Tecce. Del plenum fanno parte trenta componenti. Ma sono anche altre le considerazioni che emergono, se si pensa che, quando c’era stata unanimità su Tecce, era stato proprio il Ministro Diliberto a negare il concerto e a rispedire gli atti al Plenum, per una serie di problematiche da noi evidenziate dettagliatamente a più riprese e legate ad alcune problematiche già note. Ora la parola ripassa al responsabile della Giustizia che dovrà pronunciarsi sull’ex procuratore presso la Pretura di Avellino. Potrà concedere o negare il concerto. 
Quindi, l’ultimo atto davanti al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura che dovrà ratificare la decisione.