Cronisti all’attacco: torna il “segreto istruttorio” 

da La Stampa del 4.6.98

La Camera modifica un articolo del codice penale 

ROMA. Vita più difficile per i giornalisti a caccia di scoop giudiziari, ma anche per chi pubblichi arbitrariamente gli atti di un procedimento penale prima della chiusura delle indagini preliminari. In commissione Giustizia alla Camera, dove va avanti l’esame della proposta di legge sul procedimento di fronte al giudice unico, è passato infatti un emendamento della maggioranza che modifica l’articolo 684 del codice penale e dispone sanzioni più severe per la “pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale”, fino alla conclusione delle indagini preliminari.  “Chiunque - recita l’emendamento presentato dal presidente della commissione, Pisapia (Prc) - pubblica in tutto o in parte, anche per riassunto o a guisa d’informazione, atti o documenti di procedimento penale, di cui sia vietata per legge la pubblicazione, è punito con l’arresto fino a trenta giorni e con l’ammenda non inferiore a lire dieci milioni”. Per il relatore del testo unico sul procedimento di fronte al giudice unico Pietro Carotti (ppi), “non si è inteso assolutamente ledere il diritto-dovere di cronaca, né creare una cortina fumogena su fatti di interesse pubblico. La notizia può essere data, ma il contenuto degli atti non può essere diffuso fino alla chiusura delle indagini”.
L’Unione cronisti italiani e il Sindacato cronisti romani criticano, invece, quella che definiscono “l’intesa trasversale tra le forze politiche volta a riproporre nel sistema penale italiano un istituto che era stato abolito solo pochi anni fa: il segreto istruttorio”. L’Unci parla di “tentativo di mettere un bavaglio al diritto di cronaca e alla libertà di informazione e sollecita le istituzioni e la Fnsi ad opporsi ad un disegno di restaurazione che vuole ammantare di segreto tutto ciò che disturba i poteri”.[Ansa]