L’intervista
di Davigo attaccata dai forzisti
da La Repubblica del 4.7.98
ROMA - Il Guardasigilli Flick contro il pm di Milano Davigo. Per
ora è solo una richiesta di atti. Niente a che vedere con un’azione
disciplinare. Ma tant’è: il ministro della Giustizia ha chiesto
alla redazione del giornale di Washington, America oggi, il testo dell’intervista
rilasciata dai due sostituti del pool di Milano, Gherardo Colombo e Piercamillo
Davigo, in cui si parlava di Silvio Berlusconi. La notizia è trapelata
solo ieri, ma Flick si è mosso lunedì scorso, non appena
sono esplose le polemiche su una frase attribuita a Davigo, in cui, come
lo stesso estensore dell’ articolo ha ammesso, un verbo al presente (“è”)
era diventato un “era”.
Questa la frase incriminata: “Berlusconi è (“era” nel testo)
già stato condannato per falso in bilancio dal tribunale di Milano
e sottoposto a procedimenti penali molto gravi in alcuni dei quali le prove
sono molto consistenti. Le chiedo: una persona in quelle condizioni deve
esporsi a presiedere una conferenza internazionale? Deve esporre il prestigio
del suo Paese in questo modo?”. Davigo l’ha così spiegata: “Non
sotto il profilo della legittimità, ma sotto quello dell’opportunità,
Berlusconi sapeva di essere oggetto di indagini e pertanto avrebbe potuto
astenersi dal presiedere quell’assise”.
Berlusconi ha ricusato l’intero palazzo di giustizia milanese chiedendo
di essere giudicato altrove. Fi ha presentato una mozione invitando il
governo a intervenire su Davigo.
L’iniziativa di Flick - che ha già promosso azioni disciplinari
contro Francesco Greco (negata dal Csm) e Colombo - non può essere
letta come una risposta a Fi. Flick vuole analizzare il testo, quattro
pagine fittissime, dedicato all’origine di Mani pulite e all’interpretazione
che ne ha dato il volume dello storico Stanton Burnett e del capo ufficio
stampa di Fi alla Camera Luca Mantovani, The Italian Guillotin.
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