Porta
aperta alle spa e stop agli ordini per i professionisti
da La Repubblica del 4.7.98
ROMA - Un primo passo avanti verso la sofferta riforma delle libere
professioni.
Ieri il governo ha presentato un disegno di legge - preparato dal ministero
di Grazia e Giustizia - con il quale chiede al Parlamento la delega per
il riordino delle professioni intellettuali. Nel testo si punta soprattutto
su un minor peso riconosciuto agli ordini (che saranno previsti solo nei
casi in
cui la professione sarà considerata di rilevante interesse pubblico)
e sulla possibilità per i liberi professionisti di costituirsi in
società (che dovranno essere iscritte in registri tenuti presso
i ministeri competenti in materia). Si prevede anche la abolizione, sempre
per i professionisti, del divieto di fare pubblicità alla loro attività
e la liberalizzazione delle tariffe, oggi ingabbiate in minimi e massimi
di fatto penalizzanti per la concorrenza (i limiti resterenno in vigore
solo per determinate prestazioni e saranno fissati dalla presidenza del
Consiglio). Più libero anche l’accesso alla professione dove - salvo
casi particolari - sparirà il numero chiuso. Pier Luigi
Bersani, ministro dell’Industria, avverte che “il testo approvato apre
ampi spazi in vista della riforma delle professioni, sarà importante
utilizzarlo al meglio”. La paura, espressa soprattutto dalla Fita, federazione
terziario avanzato, è infatti che le lobby tornino all’attacco per
difendere gli interessi garantiti.
“Purtroppo fino ad ora ha prevalso la cultura della non riforma - ha
detto il presidente Rosario Alessandrello - correndo il rischio di andare
incontro alla bocciatura europea. Il ddl infatti ribadisce la divisione
fra professioni intellettuali e attività d’impresa, cosa notoriamente
in contrasto con i pronunciamenti dell’Antitrust”.
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