I
magistrati eleggono il Consiglio superiore
da Il Messaggero del 4.7.98
ROMA - Magistrati alle urne domani e lunedì per eleggere i venti
loro rappresentanti (i cosiddetti membri ”togati”) nel Consiglio Superiore
della Magistratura. Gli aventi diritto al voto sono circa 8 mila 130. Devono
essere anche eletti i nuovi dieci componenti ”laici”. Questo compito spetta
al Parlamento. Deputati e senatori si sono già riuniti in seduta
comune due volte, ma è stata ”fumata
nera” per mancanza di un accordo politico sui nomi dei candidati (sei
designati dall’Ulivo e quattro dal Polo). Se ne riparlerà la prossima
settimana. L’attuale Consiglio scade il 26 luglio. C’è quindi ancora
un pò di tempo perchè in Parlamento, anche tenuto conto dell’esito
del voto dei magistrati, le scelte si sblocchino. Se non fosse così
si dovrebbe ricorrere ad una proroga, seppur breve, del Csm in carica.
Ma torniamo all’appuntamento di domani e lunedi. Numero e qualifiche
dei candidati - In corsa per la componente togata dell’organo di autogoverno
della magistratura ordinaria sono 30 magistrati con funzioni requirenti,
cioè pubblici ministeri, e 47 con funzioni giudicanti. Sensibile
la presenza delle donne in lista - I nomi sono 15, quelli di 4 pubblici
ministeri e di 9 giudici. È
quindi molto probabile che la componente femminile di palazzo dei Marescialli
aumenti. Le precedenti consiliature hanno contato al massimo tre donne.
A raccomandare di sostenere l’ingresso delle rappresentanti del ”gentil
sesso” è stato, recentemente, il Comitato per le pari opportunità
in magistratura, presieduto dal vice presidente dello stesso Csm Carlo
Federico Grosso. I trenta nuovi componenti del Csm andranno ad aggiungersi
ai tre membri ”di diritto”: il capo dello Stato (che è anche presidente
dell’organo di autogoverno), il primo presidente ed il Procuratore generale
della Cassazione.
Le norme per l’elezione dei ”togati” - Verrà applicata la vecchia
normativa, non essendo riuscite le forze politiche a raggiungere un accordo
sulla nuova legge elettorale. Dunque troverà ancora applicazione
la legge numero 74 del 12 aprile 1990, che ha diviso i distretti di Corte
di Appello in quattro collegi territoriali individuati in base a sorteggio
e tenendo conto del numero degli elettori. Le correnti in lotta - La competizione
avverrà tra quattro liste, quelle di ”Unità per la Costituzione”,
la corrente di maggioranza relativa dell’Anm, di ”Magistratura Democratica”,
dei ”Movimenti riuniti”, di ”Magistratura Indipendente”. Alla competizione
si aggiungerà il
neonato movimento denominato ”Impegno per la legalità”, fondato
dall’ex consigliere di Unicost Antonio Frasso e da altri colleghi dei distretti
di Salerno, Catanzaro, Potenza, Bari, Cagliari.
Il voto precedente - Nelle elezioni del luglio 1994 ad Unità
per la Costituzione vennero assegnati otto seggi, a Magistratura Democratica
cinque, ai Movimenti riuniti quattro, a Magistratura Indipendente tre.
I compiti del Consiglio - Sono diversi, a parte la tutela dell’indipendenza
dei giudici ordinari dalle interferenze di ogni altro potere dello Stato,
gli spetta assumere magistrati
(mediante concorsi), assegnare loro sedi e funzioni, trasferirli (d’ufficio,
per incompatibilità ambientale e/o funzionale, o a domanda), promuoverli,
prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di coloro che hanno danneggiato
il prestigio dell’Ordine giudiziario, prendere altre delibere che riguardano
la carriera, preoccuparsi dei problemi degli uffici giudiziari
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