Sull’iter
parlamentare Violante chiede un colpo di acceleratore
da Il Sole 24 ore del 4.7.98
(NOSTRO SERVIZIO)
TORINO — Una corsia preferenziale per il disegno di legge di riforma
delle libere professioni potrebbe arrivare proprio dall’organo cui spetta
il prossimo passo nell’iter di approvazione. Il presidente della Camera,
Luciano Violante, ieri a Torino per il Congresso nazionale dell’avvocatura,
ha già cominciato a esortare le forze politiche «sull’importanza,
ma anche sull’urgenza della riforma: auspico sappiano esprimere nel corso
dell’iter parlamentare del provvedimento, un atteggiamento positivo di
apertura alla discussione e al confronto».
Una riforma urgente, sulla quale il potere legislativo non può
indugiare, perché l’Italia si sta trasformando in un «importatore
netto di servizi professionali, come ha denunciato l’Antitrust. La causa
è la maggior restrittività che caratterizza la nostra regolamentazione
del settore», ha continuato Violante. «Il potere politico ha
il dovere di ascoltare le proposte e le richieste che vengono da questo
mondo, cosa che finora non è stata fatta».
E allora via libera alla legge, che deve assicurare le «flessibilità
organizzative e di mercato sconosciute nel nostro Paese». Secondo
il presidente della Camera, oltre alla liberalizzazione che dovrebbe frenare
l’invasione di società estere, il Ddl può offrire le prime
condizioni per lo sviluppo di un’attività professionale moderna,
basata sulla qualità del servizio reso. «Non spetta a me dare
un giudizio sul contenuto specifico dei disegni — ha aggiunto dopo aver
peraltro elogiato la riforma — ma la modernizzazione delle forme e delle
condizioni di esercizio, per la professione forense, è presupposto
essenziale per avviare il riequilibrio tra magistratura e avvocatura».
E il presidente dell’organismo unitario dell’avvocatura, Antonio Leonardi,
precisa che il rinvio dell’esame del Ddl della professione forense «non
ci preoccupa. Abbiamo aspettato cinquant’anni e un breve slittamento non
ci può spaventare. Quanto alla novità della preselezione
informatica per l’accesso alla professione, può essere un’iniziativa
interessante. Certo, non è pensabile porla dopo la frequenza alla
scuola forense da noi richiesta: dovrebbe trattarsi di una selezione a
monte», una sorta di esame di accesso alla scuola.
Quanto alla formazione permanente, Piergiorgio Loy, membro della giunta
dell’organismo unitario, ha sottolineato che l’avvocatura italiana sente
l’esigenza della formazione permanente: «In Francia — ha detto- la
stanno progettando sotto forma di titolo di specializzazione. Il punto
è stabilire se tale iniziativa debba essere avviata dall’Università
o dai Fori».
Al convegno torinese, il tema del giorno erano le regole deontologiche.Remo
Danovi, tra gli estensori del nuovo Codice, ha annunciato che la Commissione
per la revisione dello stesso, sta studiando correttivi ispirati alle regole
europee: «Modifiche che introducono — ha spiegato -
l’assicurazione obbligatoria sulla responsabilità professionale
e il fondo clienti, cioè l’obbligo per l’avvocato di tenere un conto
patrimoniale distinto dal proprio».
Giovanni Monaco
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