Incassa un altro rinvio il riordino degli avvocati 

da Il Sole 24 ore del 4.7.98

(NOSTRO SERVIZIO)
ROMA — Niente di fatto per l’esame del disegno di legge di riforma della professione forense. Il Consiglio dei ministri di ieri ha rinviato alla prossima seduta il varo del testo messo a punto dalla commissione Mirone. «Nei giorni scorsi abbiamo chiesto un approfondimento per conciliare gli obiettivi di trasparenza e omogeneità della selezione con la durata ragionevole dell’esame e l’effettività dei parametri di obiettività», ha detto il ministro di Grazia e giustizia, Giovanni Maria Flick, spiegando i motivi del rinvio. «La prova scritta dovrà essere affrontata da non meno di 20mila aspiranti ogni anno — ha aggiunto il Guardasigilli — e per garantire gli obiettivi di trasparenza il disegno di legge prevede l’accentramento in sede unica nazionale dell’esame che oggi si svolge in 26 distretti di Corte d’Appello». Flick ha poi annunciato che il ministero sta studiando la possibilità di estendere all’esame per l’abilitazione quella preselezione informatica che, dopo il varo ufficiale dei giorni scorsi, sarà utilizzata nei prossimi concorsi per notai e per uditori giudiziari.
La bozza di disegno di legge per la riforma della professione di avvocato (attualmente disciplinata da una legge del 1939) è stata licenziata otto mesi fa dalla commissione presieduta dal sottosegretario alla Giustizia Antonino Mirone. La lunga attesa prima dell’esame in Consiglio dei ministri è stata determinata dall’esigenza di confrontarsi con l’avvocatura, ma anche dalla necessità di coordinare il provvedimento con il disegno di legge quadro che delega il Governo ad attuare il riordino delle professioni intellettuali. Ma mentre quest’ultimo provvedimento è stato varato ieri dall’Esecutivo e si appresta ad affrontare l’iter parlamentare, per la riforma della professione forense bisognerà attendere ancora. La bozza di disegno di legge rinnova le modalità di accesso alla professione (per sostenere l’esame di abilitazione i candidati dovranno frequentare un corso di formazione di un anno e svolgere un tirocinio biennale) e — in materia disciplinare — prevede la costituzione di un Consiglio distrettuale con lo scopo di evitare eventuali contiguità tra l’avvocato sottoposto al procedimento e l’organo giudicante. Per quanto riguarda le società di avvocati, il testo rinvia alla disciplina generale dell’esercizio delle attività professionali in forma collettiva.
Chiara Bannella