Violante:obbligo dell'azione penale, ma senza discrezionalità dei PM 

da Il Manifesto del 4.7.98

“Qualcuno deve avere frainteso il mio pensiero: non ho messo in discussione l’obbligatorietà dell’azione penale né l’indipendenza della magistratura”. A Torino, apertura del convegno nazionale dell’avvocatura, Luciano Violante torna sulla sua proposta di fissare i criteri di priorità nella trattazione dei reati e dei procedimenti e precisa. “L’obbligo costituzionale dell’azione penale costituisce il corrispettivo dell’indipendenza del pubblico ministero”: “valori entrambi essenziali, che vanno difesi a tutela dei diritti dei cittadini”. Tuttavia non è difendibile “l’assoluta arbitrarietà, da parte dei pm, nella scelta delle priorità nella trattazione degli affari penali”: i criteri dell’obbligatorietà, sostiene il presidente della camera, “devono essere noti e, se è il caso, discussi anche nelle sedi parlamentari, senza che questo dia luogo ad alcun vincolo, diretto o indiretto, sulle scelte del magistrato o sulla sua stessa azione penale”.