| Caserta la denuncia delle toghe
«Impossibile lavorare»
da Il Mattino del 4.7.99 Un’assemblea accesa, infuocata ma unanime negli intenti: così
com’è la situazione del palazzo di giustizia non può andare
avanti, i conti non tornano, i carichi di lavoro sono aumentati, i reati
sono destinati alla prescrizione. E siccome, altrettanto unanimemente,
si è concordato sul fatto che a nulla sono serviti gli appelli,
gli incontri e le relazioni al ministro Guardasigilli, è diventata
improcrastinabile la necessità di passare alle vie di fatto. Ed
è su questo, sul metodo della protesta, che l’assemblea dei magistrati
sammaritani, convocata dal presidente dell’An Carlo Fucci e dal segretario
Raffaele Piccirillo, si è in qualche modo spaccata. Trasversale
l’adesione alla possibilità dello sciopero, trasversale anche il
dissenso, voci isolate sulla possibilità di scorporare parte del
circondario di Caserta facendolo ricadere sul tribunale metropolitano di
Napoli. Alla fine però si è raggiunta l’intesa: la protesta
sarà in due atti e sarà formalizzata subito dopo la sospensione
estiva. A settembre la commissioen di studio appositamente istituita preparerà
e diffonderà un documento-relazione sulle cifre del disastro giustizia
in provincia di Caserta, notevolmente aggravatosi con l’entrata in vigore
(sia pur parziale) del giudice unico. Tanto per fare un esempio, i fascicoli
dell’ufficio Gip sono 30.000, le forze in campo solo 4. E la sezione lavoro,
ancora, ha un carico arretrato di 64,000 fascicoli e un organico di soli
9 magistrati. Senza sopravvenienze (evento impossibile da verificarsi,
naturalmente) ci vorrebbero anni ed anni solo per smaltire gli arretrati.
La grande manifestazione di protesta, le cui modalutà sono ancora
da definire, si terrà invece ad ottobre. Con l’obiettivo di richiamare
l’attenzione non solo della stampa locale ma anche di quella nazionale
e di far diventare ufficialmente un caso la insostenibile situazione di
Santa Maria Capua Vetere.
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